lunedì 31 marzo 2014

Diamoci un taglio: più libri e meno chiacchiere

A volte tocca andare dal parrucchiere.
Dico 'tocca' perché di solito per me non è divertente passare ore a sentire chiacchiere sull'ultimo cristiano del paese che è stato operato alla cistifellea. (O era il suo cane? Non me lo ricordo).
Il punto è che spesso passiamo delle ore seduti in attesa che arrivi il nostro turno e anche a quel punto capita di dover aspettare parecchio tra tagli, tinte, lavaggi e tempi di posa. A volte si prende parte al chiacchiericcio per educazione o si sfoglia una rivista (indovinate? Di gossip!), ma per quelli di noi che non amano ciarlare dei fatti altrui, è arrivata da Roma un'iniziativa che spero farà strada in tutt'Italia: Libri in Testa.
Ecco che cosa ne dice Mariangela Mincione, libraia e responsabile della comunicazione della Robin edizioni:

“Portare il libro dove non è di casa con l’obiettivo di abituare l’occhio all'oggetto nei luoghi che ancora costituiscono l’abitudine. Portare il libro dove le persone spendono un minimo di tempo che va dai trenta minuti alle tre ore, senza poter svolgere nessun tipo di attività se non comunicare o leggere. Da questa breve premessa è nata l’idea di ‘Libri in testa’. L’obiettivo è di abituare l’occhio all'oggetto libro in contesti diversi che offrono l’occasione di poter leggere, cogliendo umoristicamente il pretesto per sottolineare come la lettura sia un’ottima forbice in grado di tagliare non solo i tempi di un’attesa, ma i costi di vizi e virtù quotidiane”.

Il negozio che aderisce a questo bellissimo progetto mette a disposizione una serie di libri di genere diverso che i clienti possono leggiucchiare o sfogliare e ad acconciatura finita possono decidere di acquistarlo, se lo hanno apprezzato o se questo li ha intrigati.
Pare che la cosa stia andando così bene da prendere piede anche fuori dalla capitale!

Meglio di Novella 2000. O no?

giovedì 27 marzo 2014

I libri di scuola ce li scriviamo noi!

Vi è mai capitato che il libro di storia sul quale passavate le vostre ore migliori fosse scritto in modo confusionario, noioso, lacunoso o semplicemente non corretto?
Beh, se questa va in porto, d'ora in poi gli studenti potranno dare la colpa solo a loro stessi! 
Pare che sia stata accolta una nuova proposta che prevede la stesura dei libri di testo da parte dei professori, con la collaborazione dei ragazzi stessi, in orario scolastico. Secondo me questa è un'idea rivoluzionaria, che prevede tra l'altro una buona dose di attenzione e partecipazione da parte degli studenti, che così sarebbero coinvolti attivamente nel loro percorso di studio.
I progetti più meritevoli saranno poi divulgati alle scuole con un percorso curriculare affine, in modo da avere una certa omogeneità tra gli istituti. Ovviamente il profilo didattico sarà responsabilità dei docenti, mentre i ragazzi si concentreranno maggiormente sull'impaginazione dei testi e sulla loro fruibilità a livello digitale, in un'ottica di apertura e facile accesso alla cultura.
Tra l'altro ci sarà un certo risparmio per le famiglie che decideranno di adottare i testi in formato cartaceo e un risparmio ancora maggiore per chi sceglierà il digitale... 
Secondo voi potremo fidarci dell'innovazione? Che ne pensate, è l'inizio dell'anarchia?  

Fonte: avvenire.it.

lunedì 24 marzo 2014

Children Book Fair e i facili entusiasmi

Nell'ultimo anno le vendite di libri per bambini e ragazzi sono state le uniche ad aver subito una crescita, chiudendo il 2013 con un +3,1% e questo è fantastico.
Dagli editori del settore arriva ottimismo e questo dato viene giustamente preso come un segnale positivo in un momento in cui la crisi del libro è arrivata ai massimi livelli. 
Nei prossimi giorni a Bologna si terrà la Fiera del Libro per Ragazzi (dal 24 al 27 marzo) e c'è grande fermento, oltre ad una buona dose di aspettative.
Tutto questo è giusto e fa ben sperare, ma non dev'essere preso come un segnale definitivo della ripresa dell'editoria italiana, soprattutto perché il mercato dei libri per ragazzi subisce largamente le mode del momento ed è strettamente legato ai programmi scolastici (non penserete che questo 3% derivi semplicemente da una crescente voglia di leggere tra i pargoli, vero?).


Bene, terminata la mia dose di pessimismo quotidiana (!) possiamo concentrarci sulla Fiera di Bologna: se avete dei bimbi, andateci! Non si troveranno solo libri per tutti i gusti, con un sacco di espositori e la possibilità di risparmiare qualche soldo, ma anche incontri con i più grandi scrittori di libri per ragazzi, tra i quali Anna Vivarelli, Roberto Piumini e Bernard Friot... sono state organizzate numerose iniziative per i bambini e le scolaresche, prima tra tutte "Amo chi legge e gli regalo un libro", promossa dall'AIE e dall'Associazione Italiana Biblioteche, in cui è possibile scegliere e acquistare libri per la promozione della lettura nel nostro Paese.

Leggere è un'esperienza incredibile, che ci arricchisce e ci fa sognare e per me lo sarà sempre. Ma le più belle avventure che abbia mai vissuto sono quelle che ho letto quando ero bambina, quando il computer non ce l'aveva nessuno e mi perdevo tra le pagine di un libro profumato... se avete dei bambini, non precludete loro questo diritto.
Per avere più informazioni sull'evento vi rimando alla pagina ufficiale del Children Book Fair, in cui quest'anno il Paese ospite è il Brasile!
Buone letture a tutti...

giovedì 20 marzo 2014

Libri Social: un passo avanti nell'era della condivisione?

Piano piano mi sembra che il mercato librario stia entrando a contatto con quello dei Social, anche se non sono chiare le direttive e penso che a livello italiano siamo ancora della fase conoscitiva, si stanno prendendo le misure.
L'esempio più lampante è l'acquisizione del social 'letterario' aNobii da parte di Mondadori, notizia (diffusa via Twitter!) che sta imperversando in questi giorni. Non so se questo cambiamento produrrà modifiche effettive all'interno del social, che è ampiamente utilizzato dagli amanti della lettura italiani e non, ma sicuramente è un fatto interessante.

L'amministratore delegato di Mondadori, Ernesto Mauri, afferma di essere estremamente interessato al concetto fondamentale di aNobii, che è quello di porre il lettore al centro, di ascoltare quelli che sono i suoi desideri e le sue aspettative. Speriamo.
La bellezza di aNobii sta proprio nel fatto di poter creare una libreria virtuale che rispecchi i nostri gusti e i nostri sogni, con una lista desideri che ci ricorda sempre che il tempo è troppo poco e le pagine son tante.
"Quando penso ai libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere felice." 
Jules Renard 

 E ovviamente, anche in questo caso la parola d'ordine è condivisione, come in ogni Social che si rispetti!
Condividere opinioni, recensioni, consigli, citazioni, chiacchiere, aderire a gruppi e preferenze.

A questo proposito e sempre in ottica Social, vorrei condividere una breve intervista fatta a Barbara Sgarzi, autrice di un'e-book interessante dal titolo Social Media ed editoria. 21 voci autorevoli raccontano strategie, opinioni e strumenti . Il ricavato sarà devoluto a favore di SOS Bambini, un'associazione che si occupa di minori che vivono in strutture educative e orfanotrofi e che, a detta dell'autrice, spesso non hanno un comodino personale sul quale appoggiare libri cartacei.
E' interessante il suo punto di vista perché ci aiuta a capire l'importanza di avere dei professionisti dell'editoria coinvolti nel mondo dei lettori, dagli editori agli autori stessi, per capirne gli interessi e i desideri. 
Voi pensate che ne valga la pena? O tenete per voi le vostre preferenze libridinose?


lunedì 17 marzo 2014

Sanzioni in biblioteca

Il Sistema Bibliotecatio del Nord Ovest ha finalmente deciso di applicare una tassa sui libri restituiti in ritardo.
Era ora.
A partire da maggio chi restituirà libri con un ritardo SUPERIORE ai 10 giorni incorrerà in una sanzione di UN EURO. Tre euro oltre i venti giorni, dieci euro se si superano altri limiti.
Bene, direi, finalmente. La cosa che mi ha lasciato interdetta è il fatto che l'utenza del Sistema, di cui fanno parte 34 comuni, si è mostrata indignata al punto da organizzare un vero e proprio movimento di protesta con tanto di raccolta firme.
Precisando che prima di applicare queste sanzioni verranno inviati ulteriori sms (tipo ultimatum) per dare l'ennesima possibilità al lettore ritardatario di fare un salto in una qualsiasi biblioteca del Sistema e riportare il dovuto, mi pare davvero assurda una qualunque forma di protesta.
Insomma, hai la possibilità di prendere in prestito dei libri, che non sono tuoi ma di tutti, a determinate condizioni che devi sottoscrivere in sede di iscrizione al Sistema; tra queste condizioni rientra l'obbligo di non tenersi i libri per più di un determinato periodo (30 giorni), in più hai ulteriori 10 giorni di tolleranza perché, si sa, la vita è frenetica e può capitare di avere dei problemi o delle dimenticanze, ma tutto questo non basta.
Ho lavorato in biblioteca per un anno e so che la gente ha sempre tempo di recarvisi per prendere in prestito ma soprattutto per sollecitare i libri prenotati pochissimo tempo prima (dopo essere stati avvertiti che occorrono settimane per quel determinato documento e che in ogni caso verranno avvisati prontamente dell'arrivo via sms o telefonata), ma che raramente rispetta i tempi di consegna, e anzi PRETENDE di tenersi i libri molto più del dovuto.
La motivazione? "Perché non ho finito di leggerlo!".
D'accordo, talvolta è possibile prolungare di un altro mese il prestito comodamente dal proprio pc, ma quando il tempo scade è utile sapere che oltre a te ci sono altri che desiderano leggere quel libro, che magari l'hanno prenotato e che hanno aspettato anche per mesi il loro turno e che al contrario faranno tutto il possibile per rispettare le scadenze.
A volte penso che viviamo in un mondo incivile, dove quello che è al servizio di tutti, è in realtà al nostro unico servizio.

giovedì 13 marzo 2014

Estero: una riflessione

Chi non ha mai desiderato partire?
Io sono circondata da persone che si sono organizzate o si stanno organizzando per trasferirsi in un altro Paese, alcuni negli USA, alcuni in Australia, moltissimi in Inghilterra.
Ha colpito la mia attenzione un libro appena uscito in libreria (il 28 febbraio scorso) per Feltrinelli; l'autrice è Caterina Soffici, scrittrice e giornalista che scrive per Il sole 24 ore, Vanity Fair e Il Fatto Quotidiano.
Il suo taglio fortemente femminista si percepisce anche in questo nuovo "romanzo" dal titolo Italia yes Italia no, che poi è frutto di esperienza vissuta. Questa volta ci parla della normalità che è riuscita a trovare a Londra, dopo averla tanto a lungo cercata nel nostro Paese; certo la vita all'estero non è facile, prova a trovare una vera pizza con la mozzarella fresca e filante, e poi il tempo è quello che è e sei lontana dalla tua famiglia. Ma la Soffici sembra volerci dire che in questo momento il benessere dato dalla quotidianità e dalle tranquille abitudini non si trovano più in Italia, ed è questo l'aspetto un po' triste che mi ha fatto riflettere.

A questa pagina potete leggere il primo capitolo del suo libro, mentre qui troverete la presentazione del libro fatta dalla stessa autrice.

Italia yes Italia no. che cosa capisci del nostro paese quando vai a vivere a Londra
Feltrinelli
141 pagine
14 euro

lunedì 10 marzo 2014

Jane, la volpe e io

Oggi vorrei parlarvi di una Graphic Novel. Un genere che non è sicuramente tra i miei preferiti, anzi, forse questa è la prima volta che mi capita di avere una tra le mani.
Faccio un'eccezione all'abitudine perché, prima di tutto, ogni tanto fa bene cambiare, deviare dal solito sentiero! E poi, ovviamente, perché ne vale la pena.
Il titolo è Jane, la volpe e io. Un libro per ragazzi? Sì, esatto. Eppure no, non solo.
La piccola protagonista è Hélène, una bambina che si sente un salsicciotto perché tutti i suoi compagni le ripetono che è grassa. Una bambina che puzza perché tutti le dicono che puzza e la evitano quando passa nei corridoi della scuola. Per fortuna che Hélène ha un rifugio fatto di carta e inchiostro, un rifugio profumato di erica e di dimore inglesi: Jane Eyre di Charlotte Brontë.
Posso dire di non aver avuto questa sfortuna, anzi da piccola ero ben integrata nel gruppo e vivevo questo rapporto serenamente, ma per una volta mi è capitato di pensare a quelli che erano in fondo alla classe, quelli che venivano scelti per ultimi nei giochi di squadra e che avevano la maglietta sempre sporca perché nell'ansia di non essere notati diventavano sbadati e distratti e si macchiavano non le cartucce della stilografica. E sapete una cosa? È stato proprio brutto.
Leggete questo libro perché l'infanzia non finisce a 10 anni e spesso trattiamo con sufficienza persone che ci rimangono sotto, anche da adulte. E se non volete farlo per voi, regalatelo ai vostri figli.



Jane, la volpe e io - Isabelle Arsenault (illustrazioni di Fanny Britt)
Mondadori Contemporanea
98 pagine

lunedì 3 marzo 2014

Libri Come 2014: cultura e lavoro


* John Grisham;
* Andrea Camilleri;
* John Banville;
* Donna Tartt;
* Philipp Meyer;
* Taiye Selasi;
* Kyung-sook Shin;
* Mauro Corona;
* Antonio Pennacchi;
* Sandro Veronesi;
* Michele Serra;
* Melania Mazzucco;
* Stefano Rodotà;
* Francesco Piccolo;
* David Grossman

Se vi è scattato qualcosa leggendo la suddetta lista di autori e personaggi significa che non potete mancare all'edizione 2014 di LIBRI COME, che si terrà a Roma dal 13 al 16 marzo prossimi.
Il tema di quest'anno è a dir poco attuale, il lavoro: come supportarlo, come è cambiata la situazione italiana da un punto di vista sociale, economico, culturale. Non mancheranno anche riflessioni sulla scuola e il suo mondo...
Forse sarà difficile trovare soluzioni ma quanto meno verranno fuori proposte, confronti, discussioni. Se siete interessati a farvi un giro nella capitale (o magari cercavate un pretesto), potete trovare informazioni, approfondimenti e soprattutto il programma sul sito dell'Auditorium Parco della Musica, location che ospiterà l'evento.
Ah, la lista qui sopra è solo una parte di quella dei partecipanti! Fatemi sapere se avrete la possibilità di andarci!