giovedì 9 ottobre 2014

Abbiamo sempre vissuto nel castello - Recensione

Una lettura che profuma di terra, di rabarbaro, di carote, di panna e di tè coi biscotti (magari stiamo attenti allo zucchero!). Avevo letto qualcosa su Shirley Jackson e sono rimasta colpita in particolare da questa dedica di Stephen King, ne L'incendiaria: a Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce. Ed è veramente così, penso che sia una descrizione perfetta del suo modo di scrivere... Ho dato una chance a questo romanzo, e ora non vedo l'ora di leggerne altri!

Questa è la storia di Mary Katherine e di sua sorella Constance (cuoca eccezionale), che vivono in una grande casa al centro di un vero e proprio parco, lontane da tutto e isolate da tutto il villaggio. Ma perchè lo fanno? Perchè sono tanto odiate dagli abitanti?

Il motivo, di cui veniamo a conoscenza gradualmente, è questo: sei anni prima quella stessa casa è stata il luogo di un efferato crimine... Chi ha messo l'arsenico nello zucchero durante una tranquilla cenetta famigliare? Chi ha ucciso i genitori delle ragazze, il fratellino, la zia, lasciando in vita per miracolo solo l'eccentrico zio Julian, che ora vive insieme a loro? Lo scopriremo solo verso la fine, quando la triste verità, che già forse subodoravamo insieme al profumo della zuppa e della crostata di melassa, verrà a galla improvvisamente e inaspettatamente, a detta dello stesso assassino.

Che libriccino meraviglioso.
180 pagine di puro godimento. E la copertina? Ne vogliamo parlare?

"Merricat, disse Constance, tè e biscotti, presto vieni!
Fossi matta, sorellina, se ci vengo m'avveleni!"



Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson (1962)
Pubblicato da Adelphi
 182 pagine
18 euro

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